Vetta Amiata 1738 m
Raggiungi la vetta ed ammira lo splendido panorama
lunghezza
36 km
dislivello
1285 m
superficie
Asfalto, strada bianca, bosco
difficoltà
Media (buona preparazione atletica)
Mappa
Descrizione
Attraverso questo tracciato è possibile percorrere la faggeta più grande di Europa, raggiungendo la Vetta del Monte Amiata a quota 1738 m. Si tratta di un percorso per gran parte boschivo, con un dislivello di quasi 1300 m, che quindi necessita di una buona preparazione atletica.
La fatica e la difficoltà del percorso verranno pienamente ripagate dalla completa immersione all’interno della bosco e dal contatto diretto con la natura. Il fogliame a terra renderà più complesso, ma anche molto più divertente il tragitto e l’immensa faggeta sembrerà avvolgervi durante il vostro passaggio.
Partendo da Campiglia d’Orcia, si raggiunge velocemente la vicina Rocca di Campigliola, antica torre di avvistamento del X° secolo, facente parte della fortificazione realizzata dai conti Aldobrandeschi.
Percorrendo la SP65, si prosegue fino alla frazione di Vivo d’Orcia, borgo più alto dell’intero comprensorio amiatino, pedalando poi attraverso il cosiddetto Sentiero dell’acqua, che costeggia il torrente Vivo, da cui il nome Vivo d’Orcia. Un punto caratteristico del sentiero è costituito dalla cascatella che è possibile osservare in prossimità del laghetto dello Scodellino.
Si prosegue dunque su strada bianca, addentrandosi poi nel bosco, raggiungendo Pietraporta, un luogo suggestivo all’interno della faggeta, in cui due gigantesche rocce ricoperte di muschio stanno a destra e a sinistra del sentiero, come a costituire due enormi stipiti per la porta di accesso alla montagna.
Continuando con la salita, si raggiunge il Primo Rifugio Amiatino, una volta pista da sci adesso dismessa, che offre un enorme prato dove poter fare pic nic. Di fronte sono presenti anche ristoranti, dove poter pranzare.
Si prosegue su strada asfaltata, percorrendo la SP81, che consente di arrivare sino in vetta, passando prima dal Secondo Rifugio Amiatino e raggiungendo infine il terzo rifugio, ovvero l’ampia zona ristoranti che si trova alle pendici dell’ultima salita che separa dalla Vetta.
Raggiungendo la cima del Monte Amiata, essendo quest’ultimo un rilievo isolato, nelle giornate limpide e soleggiate, soprattutto di inverno, è possibile spaziare con lo sguardo per centinaia di chilometri. Si ha la possibilità di osservare gran parte degli Appennini settentrionali e centrali, si possono scorgere le città di Grosseto, Siena, Arezzo e Viterbo. Sono facilmente riconoscibili anche il Lago Trasimeno e quello di Bolsena. e dirigendo lo sguardo verso ovest, è visibile buona parte dell’Arcipelago Toscano, il monte Argentario e la Corsica.
Riprendendo il tracciato, dopo circa un chilometro, il percorso devia all’interno del bosco, fino a raggiungere di nuovo il Primo Rifugio Amiatino.
La discesa continua tra boschi di abeti e faggi, fino al cosiddetto Poggio del Vivo, il punto più alto della strada che collega Vivo d’Orcia ad Abbadia San Salvatore. Da qui si intraprende la SP65 e, percorrendo in senso opposto la strada bianca che porta alla Rocca di Campigliola, si raggiunge Campiglia d’Orcia.